Situato al primo piano del Palazzo Pubblico, il Museo Civico è stato allestito negli anni ’30 del Novecento e ospita dei veri e propri capolavori della storia dell’arte italiana.
Limitandoci alle opere più celebri, la Sala del Risorgimento rappresenta la parte più recente del Palazzo visto che al suo interno si trovano affreschi ottocenteschi realizzati da artisti per lo più toscani.
Oltrepassato il corridoio, si arriva alla Sala della Balia interamente decorata da affreschi di primo Quattrocento dovuti alla mano di Martino di Bartolommeo e Spinello Aretino.
Notevole anche l’Anticappella ornata da pitture di Taddeo di Bartolo mentre la tavola collocata sull’altare (una Sacra famiglia con San Leonardo) è un dipinto del 1530 del Sodoma.
La sala più celebre del Museo è la Sala del Mappamondo che deve il suo nome ad un antico Mappamondo girevole (oggi distrutto) realizzato da Ambrogio Lorenzetti nel 1345. Le impronte del suo andamento rotante sono ancora ben visibili sulla parete. Da questa parte della sala troviamo il celebre Guidoriccio da Fogliano affrescato da Simone Martini, la Presa del Castello di Giuncarico dovuto forse alla mano di Duccio di Buoninsegna e le figure di Sant’Ansano e San Vittore realizzate ancora dal Sodoma. Sulla parete di fronte troviamo uno dei capolavori di tutta l’arte gotica italiana: la Maestà conclusa da Simone Martini nel 1315 ma restaurata (per ragioni politiche e non per questioni legate alla conservazione) da lui stesso nel 1321.
La sala adiacente, la cosiddetta Sala dei Nove o della Pace, dispiega sulle tre pareti un ciclo di affreschi, dai molteplici significati politici, raffiguranti gli Effetti del Buono e del Cattivo Governo. L’autore del ciclo, dipinto tra il 1338 e il 1340, fu un altro degli artisti simbolo della stagione gotica senese come Ambrogio Lorenzetti.
Importante è anche la Sala del Concistoro dove ancora oggi si celebrano i matrimoni con rito civile, sotto la volta decorata dai luminosi affreschi dovuti alla mano di Domenico Beccafumi, uno dei più importanti pittori del Cinquecento a Siena. Da segnalare, inoltre, sopra la porta di ingresso della sala, un Giudizio di Salomone dovuto al pennello di uno dei campioni del Barocco napoletano: Luca Giordano.
Dalla Loggia del Palazzo Pubblico, posta sopra al Museo Civico Siena, è possibile godere di una splendida vista su Piazza del Mercato e sulla parte sud della città, un panorama che spazia fino al Monte Amiata..