Nonostante che, durante il medioevo, i commerci tra città distanti fossero quasi scomparsi, la povertà fosse estremamente diffusa, la mancanza di sicurezza dovuta alle frequenti guerre o alla presenza di briganti ed alla progressiva scomparsa delle strade romane, questo periodo fu un periodo di grandi viaggi e fu soprattutto il periodo in cui iniziarono a fiorire le locande e gli alberghi.
I Viandanti che, per motivi religiosi o anche per piccoli commerci a corto raggio, si trovavano a dover soggiornare fuori dal proprio villaggio potevano rivolgersi a questi “hotel” ante litteram dove poter passare una notte prima di riprendere il cammino e dove far riposare i propri cavalli (per chi ne era provvisto).
Queste strutture nacquero prevalentemente sui grandi snodi viari del tempo. Siena era uno di questi, sia per essere attraversata dalla Francigena che per essere la città più importante per il territorio e quindi centro di scambi. Proprio a Siena tra il 1179 e il 1210, comprendendo la portata strategica della manutenzione delle strade, fu redatto “Lo Statuto dei Viari” che prescriveva che i consoli dovessero giurare di “regere et gubernare le strade”, oppure qualche anno più tardi con la creazione (sempre a Siena) dell'Ufficio del "Soccorridore delle strade". Non dimenticando che proprio nel Buongoverno del Lorenzetti, affresco delle sale del palazzo Pubblico di Siena, la sicurezza del viaggio è presentata come elemento centrale di una società ben governata.
In un primo momento questi punti di ristoro erano gestiti prevalentemente dagli ordini religiosi, o al massimo si chiedeva ospitalità a qualche dimora privata. Solo in seguito, nel Basso Medioevo si sviluppò l'ospitalià a pagamento, con l'intensificarsi del fenomeno del pellegrinaggio e con la ripresa degli scambi commerciali.
A Siena si possono trovare ancora tracce scritte di ostelli di natura religiosa coma lo "xenodochium" che sorgeva nell'attuale via Ricasoli, di cui si parla in un documento datato anno 1000 oppure di quello esistente nel quartiere di Valli che diventerà con il tempo ricovero per lebbrosi. Resti fisici sono ben visibili a pochi passi da Piazza del Campo in via Duprè, nel Chiesino di San Salvatore nell'Onda.
Ovviamente le camere di queste locande (di solito da 2 a 20) erano riservate ai viaggiatori più facoltosi, i più poveri dormivano nei fienili e nelle stalle.
Molto interessante è il quaderno del fattore Zanobi di Forese che, nel suo “taccuino” appuntò tutte le note del suo viaggio da Firenze a Perugia, passando per la "via di Siena". Questa fenomenale testimonianza del XII secolo ci riporta come in una settimana, il messere raggiunga il capoluogo umbro e ne fece ritorno, descrivendo le condizioni delle strade e delle sue soste paese per paese, narrando "dell'Albergo del Gallo di Siena" e di come, costretto dalla pioggia, abbia dovuto allungare il proprio soggiorno nella nostra città.
Un altra testimonianza dei viaggi di quel periodo è senza dubbio il resoconto di Giovanni da Salisbury e del suo pellegrinaggio dall'Inghilterra a Roma passando da Siena e dalla Francigena.
Di tutto questo l'Hotel Palazzetto Rosso, che si trova in una delle vie più centrali e storiche di Siena, ripropone, ai viandanti del XXI secolo, tutta l'atmosfera di una location in mattoni rossi di mille anni fa a cui ha voluto coniugare, in un contrasto entusiasmante, le esperienze delle più grandi firme di design nazionale ed europeo. In questo gioco l'Hotel Palazzetto Rosso accoglie i propri clienti nel loro soggiorno come venivano accolti i viaggiatori medievali, ma fornendo loro comfort ed accoglienza in un ambiente sicuramente unico.